Il partito nazionalista belga sblocca l’impasse politica ma l’equilibrio resta precario

Per la prima volta il leader del Governo federale belga sarà espressione dal partito nazionalista che fino a qualche anno fa si batteva per l’indipendenza delle Fiandre dal resto del Paese. A quasi otto mesi dalle elezioni federali del 9 giugno scorso, il Belgio ha un nuovo governo. A guidarlo sarà Bart De Wever, leader del partito nazionalista N-va (Nuova Alleanza fiamminga) che ha ottenuto il maggior numero di voti in primavera. L’accordo è arrivato a poche ore dalla scadenza del 31 gennaio fissata da Re Philippe. De Wever può contare sul sostegno in Parlamento di ottantuno deputati su centocinquanta totali. Oltre ai conservatori fiamminghi di N-va, compongono la coalizione il partito di centrodestra francofono Movimento riformista, quello centrista francofono Les engagés, il partito cristiano-democratico fiammingo e quello di centrosinistra fiammingo Vooruit.
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