Se gli svedesi sono stati i campioni della libertà sessuale il merito è anche di una donna la scrittrice Victoria Benedictsson Come ora ci racconta con il suo stile avvincente la collega e connazionale Elisabeth Åsbrink

«Mi sentivo sola e spesso triste, componevo poesie terribili. Insomma, ero un’adolescente normale!» scherza Elisabeth Åsbrink. Che proprio in quel periodo ha scoperto Victoria Benedictsson, scrittrice nata in Svezia nel 1850 e morta suicida a Copenaghen nel 1888. «Associavo il nome al suo gesto estremo, più che ai suoi romanzi protofemministi: a quell’età capita di essere attratti dalle figure di artisti che si sono tolti la vita».  Libri di donne sulle donne: 7 romanzi da non perdere X Leggi anche › Da Ottessa Moshfegh a donna Tartt, lo stile delle scrittrici più amate L’empowering femminileOggi il punto di vista di quella malinconica adolescente di Göteborg – diventata prima giornalista investigativa, poi autrice di apprezzati saggi (Made in Sweden, 1947) e d’un coinvolgente memoir (Abbandono) – è radicalmente cambiato.Leggi su Iodonna.it