Una norma che scalfisce la fiducia medico-paziente

Nel 2022 in Parlamento ho svolto la dichiarazione di voto, contraria al provvedimento sul fine vita, rappresentando una parte della sensibilità del mio gruppo. Adesso come allora, la mia più grande perplessità è che una legge non risponde ad una casistica precisa e definita ma inevitabilmente apre un percorso che è difficile sapere dove proseguirà. Se entra in una norma il concetto di “dignità” della vita è impossibile prevedere dove questo concetto, soggettivo, possa portare. Da sempre nel rapporto tra paziente, famiglia e medici, senza carte bollate e avvocati ma nel rapporto fiduciario, chi soffre viene accompagnato nei suoi ultimi giorni cercando di evitare sofferenze e accanimenti. Pensare che questo rapporto possa essere oggetto di una legge, norme, codici, sentenze, ricorsi, processi, mi fa dire che ciò che verrà scritto rappresenterà solo l’inizio di ciò che vedremo nei tribunali.
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