L’incredibile test di lealtà a Trump per i candidati all’Intelligence americana

Donald Trump ha graziato tutti i rivoltosi per l’assalto a Capitol Hill, un gesto che conferma il suo sostegno a coloro che hanno avallato le sue teorie sui fantomatici brogli elettorali del 2020. Di certo, il presidente americano si è dimostrato coerente nel ribadire le sue tesi infondate una volta tornato alla Casa Bianca. A far luce su questa controversa vicenda è il Washington Post, con un articolo in cui svela le domande poste agli attuali dipendenti e ai candidati per ruoli di responsabilità nell’Intelligence americana. In sintesi: o sei in linea con l’ideologia del presidente o sei fuori. L’obiettivo è chiaro, ossia quello di individuare ed evitare possibili nemici all’interno dell’attuale amministrazione americana. Il Washington Post riporta il caso di due ex funzionari, candidati a un ruolo di responsabilità nell’Intelligence, ai quali il personale incaricato per le nuove assunzioni avrebbe posto due evidenti domande collegate con le teorie infondate sui fatti del 2020 e 2021: «Il 6 gennaio è stato un inside job?» e «Le elezioni del 2020 sono state rubate?».
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