Salviamo il museo degli orrori Strumenti dell’ex manicomio rischiano di finire dispersi

Cervelli mantenuti in contenitori di vetro pieni di formalina; crani che pare siano stati usati da Cesare Lombroso per i suoi studi sulla fisiognomica; letti di contenimento, camice di forza, vasche dove venivano immersi nell’acqua gelata i malati di mente; apparecchi dell’epoca. moderna come gli elettrochoc; quindi alambicchi ed altri oggetti salvati da quel girone infernale che era l’ospedale San Benedetto. Anche le giacche, simili a quelle dei carcerati, con cui venivano vestiti i pazienti. E poi qualche pezzo di arredo "come grandi tavoli, fra l’altro bellissimi, dove venivano fatti giocare i malati, quindi una delle cinque stufe antiche usate per il riscaldamento dei locali. Ne siamo riusciti a salvare solamente una perché le altre 5 erano già sparite". A raccontare tutto questo è Riccardo Cecchini, ex sociologo, per 40 anni a capo del dipartimento della salute dell’azienda sanitaria.
 Salviamo il museo degli orrori   Strumenti dell’ex manicomio rischiano di finire dispersi

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  • salviamo museo orrori strumenti"Salviamo il museo degli orrori". Strumenti dell’ex manicomio rischiano di finire dispersi - Dall’elettrochoc ai cervelli sotto formalina, un tesoro di reperti medici che va tutelato. Riccardo Cecchini, sociologo che li radunò per primo: "Ora tornino al San Benedetto". (ilrestodelcarlino.it)
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