I guai coi conti dell’Università degli studi di Brescia tra stipendi e investimenti

Molti (troppi) professori, ricercatori e dirigenti (e buste paga). investimenti coperti da un patrimonio più che dimezzato e ricavi che dipendono dai fondi pubblici. Oltre a qualche scontro giuridico – bandi impugnati dai secondi classificati, per esempio -, l’Università degli studi di Brescia deve pensare ai conti. Non che sia l’unico ateneo italiano con problemi di bilancio, ovviamente. Il guaio è che è il solo in cui non vige un regime di austerity. Il numero di iscritti non cresce. Aumentano soltanto i dipendenti e gli investimenti. Soprattutto in immobili.La sede dell’Università di Brescia a Piazza del mercato (foto Getty).stipendi e spese da monitorare nel prossimo triennioNella relazione dei revisori al bilancio di previsione di quest’anno e del triennio fino al 2027 ci sono risultati pari allo zero, prospettive di passivo e una raccomandazione: gli stipendi e le spese vanno monitorati in modo «puntuale e continuo» (cit.
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