Lavori fantastici e come sognarli guardando il festival della canzone italiana

Anche se l’editoria non se la passa benissimo, quello del giornalista resta un mestiere meraviglioso. I pericoli corsi dalla sottoscritta si limitano a tacchi a spillo incastrati in una grata mentre mi fiondo a una sfilata, colleghi logorroici ed ego smisurati sul punto di esplodere durante qualche intervista delirante.Forse la mia sfida maggiore si cela nelle fasi preparatorie di un pezzo, la lista delle domande. Cosa chiedi determina il successo o meno del tuo articolo, perché se il personaggio deve rispondere a quesiti insulsi ci sta che poi venga fuori una schifezza, a meno di chiamarsi David Bowie e di riuscire a trasformare uno spunto idiota in una battuta fulminante sulle scarpe.L’ansia da domanda stupida mi fa prestare attenzione a quelle che leggo in giro, suddividendole mentalmente in tre folder: “Ispirazioni”, “Memorabili” e “Anche No”.
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