Il destino scritto su un tavolino di bar

Ci sono incontri che sembrano casuali, e invece cambiano tutto. Spesso accadono nei momenti più ordinari, quando la vita scorre come sempre, senza che nulla lasci presagire una svolta. Così è stato per mia madre.Un giorno qualunque, una pausa tra il lavoro e la vita di tutti i giorni, un tavolino in un bar di via Torino, a Milano. Lei si era fermata per un panino, lui per un cappuccino. O forse il contrario, non ha più importanza. Quello che conta è che si ritrovarono allo stesso tavolo, per pura coincidenza. Si erano già incrociati altre volte, un sorriso di cortesia, un cenno del capo. Quel giorno, invece, una parola ne tirò un’altra, e in quel piccolo scambio, apparentemente insignificante, si nascose il seme di un futuro inaspettato.Dopo pochi giorni, lui l’invitò a uscire. Mia madre accettò, ma con la sua schiettezza disse chiaramente:“Volentieri, ma io non voglio nulla di impegnativo.
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