Il diavolino e i funghi | storie di un’infanzia scaltra

Nel bosco, prima che costruissero le due villette, c’era il doccione, un greppo alto 5 metri, quasi perpendicolare alla strada e in curva. Lo chiamavano così perché quando pioveva forte, dai viottoli in alto scendeva a cascata l’acqua piovana, per poi proseguire in un canalone. A trecento metri sotto c’erano due buche con acqua, e una era una sorgente. Da qui partiva un sentiero che portava dal Gamberucci, un pastore con pecore e mucche, dove si andava a prendere il latte. Ma io non ci andavo mai.Quando eravamo noi cugini, Francesco e Stefano, io e mio fratello più grande, e talvolta anche Franco di Terontola, tutti a dormire nella stanza della torre (6 metri e mezzo per 6 metri e mezzo), con due letti singoli e uno matrimoniale a materassi di vegetale, c’era un mio cugino, Francesco, che dormendo muoveva gli alluci dei piedi.
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