L’impero dei Sanaa Senza fronzoli ma nemmeno austeri

La scorsa settimana il duo di architetti giapponesi Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa (alias Sanaa) ha vinto la Royal Gold Medal assegnata dal Royal Institute of British Architects. Il premio si unisce alla carrellata di statuine, targhe e Leoni d’oro collezionati negli ultimi anni dai due giapponesi. È vero, ci sono Tadao Ando, con quel suo brutalismo nipponico un po’ sacrale, e Toyo Ito?, lo sperimentatore postmoderno che gioca con le forme – una casa a U? Wow!  – ma è Sanaa oggi il japanese cool per eccellenza.  Sono loro, Nishizawa & Sejima, i veri araldi della giapponesizzazione del mondo occidentale quando si parla di case, palazzi, musei. Senza fronzoli, ma nemmeno austeri. Lei, Sejima, accompagnata dal suo allievo di dieci anni più giovane, Nishizawa, dice che un edificio non è veramente completato finché qualcuno non ci va a vivere dentro, finché qualcuno non lo usa.
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