Il K-pop diventa il nuovo bene rifugio come risposta ai dazi di Trump

Mentre l’acciaio sudcoreano barcolla sotto i colpi dei dazi americani, il K-pop diventa il bene rifugio che nessuno avrebbe mai immaginato. Sì, esatto, non l’oro, non il franco svizzero, ma idol perfettamente coreografati e hit planetarie. Gli investitori, che di solito cercano stabilità tra bond e asset tangibili, si sono buttati sulle major dell’intrattenimento come se fossero biglietti per un concerto sold out. E funziona. Le azioni schizzano, il settore musicale si dimostra più stabile di un disco in vinile ben conservato, mentre milioni di fan mandano in tilt il mercato con prevendite e merchandising senza fine. Che dire, la musica è cambiata, e gli investitori lo sanno.Investimenti in K-pop mentre le tensioni commerciali aumentanoI dazi statunitensi sull’acciaio hanno mandato in crisi più di un operatore sudcoreano, ma mentre l’industria siderurgica fa i conti con le ripercussioni, l’intrattenimento si gode una stagione d’oro.
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