Il regime salutista conquista le nostre città

Roma, 16 feb – Come si possono spiegare le sempre più frequenti prese di posizione da parte di amministrazioni e sindaci delle nostre grandi città verso tendenze repressive, neo-proibizioniste e divieti assurdi i quali iniziano a moltiplicarsi a vista d’occhio? Uno su tutti l’esempio della Milano di Sala targata Pd. Dove, dall’inizio di questo 2025, non si può più fumare all’aperto e in tutte le aree pubbliche qualora non si riesca a mantenere una distanza di almeno dieci metri. Sigarette e tabacchi vari al bando quindi sui marciapiedi, nei parchi e nei pressi delle fermate del trasporto pubblico. Un divieto che, ci tiene a precisare il primo cittadino della capitale italiana del progressismo liberal, rappresenta solamente un “impegno per la tutela della qualità dell’aria e la salvaguardia della salute dei suoi cittadini e delle sue cittadine”.
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