La Trilogia dell’estate esplora i tanti volti dell’amore

Il testamento spirituale di Stanley Kubrik si nasconde nella scena madre di "Eyes Wide Shut" e a quell’immaginario si ispira il coreografo catanese Roberto Zappalà ne "La Trilogia dell’estasi". Un progetto con la collaborazione drammaturgica di Nello Calabrò, che stasera alle 20.30 va in scena al Teatro Ariosto. In un’unica serata si affrontano tre fra le più celebri composizioni dell’ultimo secolo e mezzo: Il Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, il Boléro di Maurice Ravel e Le Sacre du printemps di Igor’ Stravinskij. Chiave della Trilogia è il lavoro sullo spazio, nel quale si va creando un dispositivo scenico che, volta per volta, limita, amplifica, e modifica la coreografia, anche questa curata da Roberto Zappalà. Un unico set scenico ospiterà la creazione, che al contempo racchiude rispettivamente l’esclusione, il corteggiamento e l’eros nel Prélude à l’après-midi d’un faune; l’inclusione, il vizio e la lussuria nel Boléro e infine la persecuzione e il sacrificio ne Le Sacre du printemps.
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