Il secolo sterilizzato e la briosa malmostosità di Vanessa Scalera

A febbraio del 1972 Richard Burton è in Ungheria per girare “Barbablù”. Il 14 annota nel suo diario: che un certo fotografo va usato di nuovo perché E (nei suoi diari Liz Taylor è sempre “E”) nelle foto scattate da lui ha meno doppi menti del solito; che lui, lui Burton, ha sempre meno capelli e dovrà presto farsi un trapianto; che però non cederà al lifting come quel Rod Steiger che ora sembra un mezzo buco di culo ed è pure in bolletta giacché nessuno lo scrittura più, «Sarà perché nessuno vuol guardare un buco di culo parlante».Cinquantatré anni dopo, non so se ci sia un attore che parla così della moglie o di sé o d’un altro esponente del mondo dello spettacolo anche privatamente: le conversazioni private sono soggette a screenshot, a intercettazioni, a fabriziocoronismi d’ogni sorta, e tutti hanno paura che l’indicibile gli si rivolti contro.
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