La Casa degli Omenoni | Gli otto colossi di pietra sono un gioiello nascosto

Il volto triste, lo sguardo pensoso, la testa ripiegata in avanti: otto telamoni di pietra si affacciano dal prospetto di un antico palazzo a pochi passi da piazza della Scala. Le imponenti sculture decorative, varianti maschili delle cariatidi, rappresentano le stirpi dei barbari sconfitti. I milanesi li chiamano "Omenoni" ("uomini grandi"): di qui il nome "Casa degli Omenoni". Costruita intorno al 1565, fu la dimora di Leone Leoni, scultore della Zecca di Milano già al servizio dell’imperatore Carlo V d’Asburgo. All’interno, il palazzo custodiva una collezione di opere d’arte antiche e moderne, tra cui il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. A fine ‘800 divenne sede della Casa discografica Ricordi e dal 1924 ospita un esclusivo club per gentiluomini. "È un palazzo meraviglioso e abbastanza conosciuto, per lo più dai milanesi", osserva Chiara Cazzamali, che abita in centro.
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