Assegnazione delle case popolari in Lombardia | Il regolamento è discriminatorio Troppi punti a chi risiede in regione

Milano – Gli anni di residenza in Lombardia e in un Comune lombardo non possono diventare il criterio in base al quale decidere a chi debba essere assegnata una casa popolare. Al contrario, si tratta di un criterio “discriminatorio”. Questa, in sintesi, la sentenza emessa mercoledì dal tribunale di Milano contro il regolamento adottato dalla regione Lombardia per le assegnazioni degli alloggi pubblici, un regolamento che risale al 2017 ma che ha via via subìto modifiche proprio in coincidenza delle sentenze dei tribunali. Non è la prima volta, infatti, che i giudici contestano l’operato dell’assessorato lombardo alla Casa. Nel 2020 la Corte Costituzionale aveva obbligato la regione ad eliminare dal regolamento la norma che consentiva di chiedere una casa popolare solo a chi avesse alle spalle almeno 5 anni di residenza in Lombardia.
Assegnazione delle case popolari in Lombardia |  Il regolamento è discriminatorio  Troppi punti a chi risiede in regione

Ilgiorno.it - Assegnazione delle case popolari in Lombardia: “Il regolamento è discriminatorio. Troppi punti a chi risiede in regione”

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