Dal gulag e dal gelo perenne il poema Oro di Pavel Aleksandrovi? Florenskij

«Nelle prigioni e nei lager quasi tutti danno un’enorme importanza ai sogni, li spiegano e ne discutono, vi sono perfino specialisti, interpreti di sogni. Io finora non sono stato contagiato da questa epidemia, ma i miei sono sogni talmente vivi, che non posso fare a meno di ricordarmene. Spesso in sogno vedo voi, i miei fratelli e sorelle, ma da piccoli, e le loro immagini si confondono con quelle dei nostri figli, anch’essi piccoli».«La mia conclusione (del resto, sono giunto ad essa già da tempo) è questa: nell’uomo c’è una carica di furore, d’ira, di istinti distruttivi, di odio e di rabbia, e questa carica tende a riversarsi sulle persone circostanti, contrariamente non solo ai dettami morali, ma anche a vantaggio personale dell’individuo. L’uomo si lascia prendere dal furore per pura brutalità».
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