Inneggiava alla jihad Verso l’Appello

Ha portato avanti una "attività di propaganda apologetica" dell’Isis e della jihad sui social, con messaggi ma anche con "like" a post, ha inviato denaro "a persone vicine all’organizzazione terroristica", ha avuto la "possibilità" di entrare "in piattaforme protette" attraVerso i suoi "contatti" con "livelli intermedi o propaggini finali", anche "mediamente e flebilmente riconducibili all’organizzazione". E con "un commento" a un post "ha proferito minacce nei confronti di esponenti delle istituzioni italiane", tra cui Giorgia Meloni. Lo scrive la gup Tiziana Landoni nelle motivazioni della sentenza con cui, lo scorso novembre, ha condannato a 5 anni di reclusione per partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo, con rito abbreviato, Alaa Refaei, 45 anni egiziano con cittadinanza italiana e una delle due persone arrestate il 17 ottobre 2023 per aver portato avanti, per l’accusa, su gruppi online "una consapevole e deliberata attività di proselitismo via social a favore dell’Isis", oltre che finanziamenti, in particolare, per donne vedove di combattenti jihadisti.
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