Il nostro massimo regista da esportazione Damiano Michieletto ci racconta come trasformerà Il nome della rosa in opera lirica per il Teatro alla Scala E non solo Conoscete una certa Ambra

«Ho una proposta provocatoria: lavorare solo quattro giorni a settimana». Era convinto, Damiano Michieletto, quando ne parlava con iO Donna nel 2020. Ci ha ripensato. È evidente. Con quattro giorni lavorativi non potrebbe avere al debutto un Matrimonio al convento da Prokof’ev, il 26 marzo a Vienna; la prima mondiale di Il nome della rosa il 27 aprile alla Scala di Milano; la creazione del cartellone del Caracalla Festival (“emanazione estiva” del Teatro dell’opera di Roma), dal 29 luglio al 7 agosto; l’esordio nel lungometraggio con Primavera, protagonista Tecla Insolia. La Biennale Teatro 2024, spazio di desiderio e meraviglia X E fermiamoci qui, perché i suoi impegni in realtà arrivano al 2030.
Il nostro massimo regista da esportazione Damiano Michieletto ci racconta come trasformerà Il nome della rosa in opera lirica per il Teatro alla Scala E non solo Conoscete una certa Ambra

Iodonna.it - Il nostro massimo regista da esportazione, Damiano Michieletto, ci racconta come trasformerà “Il nome della rosa” in opera lirica per il Teatro alla Scala... E non solo. Conoscete una certa Ambra?

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