‘Il richiamo della montagna’ di Matteo Righetto | una rieducazione selvatica contro il climate change

Quando ero bambino, un giorno i miei mi portarono in un luogo del Cebano Monregalese che si chiamava San Grato, dal nome di una chiesetta. Quel luogo lo ricordo ancora oggi con emozione: ero letteralmente circondato da farfalle, che i miei occhi di bimbo guardavano stupefatti. Oggi non ci sono più le farfalle e quel San Grato non esiste più: al suo posto esiste Viola St. Gréé, una stazione sciistica sorta dove solo una mente malata poteva concepirla. E infatti Viola St Gréé oggi è il classico santuario nel deserto, anche se il termine santuario è blasfemo alla vista dei condomini e degli impianti.Mi è venuto a galla questo ricordo e tanti altri del mio passato di frequentatore della montagna leggendo l’ultimo saggio di Matteo Righetto Il richiamo della montagna (che ricorda forse non a caso “Il richiamo della foresta”), dove lui parla anche di quella montagna che era e non è più (la strage di abeti causata dalla tempesta Vaia), o di quella che è ancora e non sarà più (il ghiacciaio della Marmolada si sta sciogliendo con effetti difficilmente immaginabili per il futuro).
‘Il richiamo della montagna’ di Matteo Righetto |  una rieducazione selvatica contro il climate change

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