Le frontiere della telemedicina | Un’ecografia sulla pista da sci per lo specialista in ospedale

Un paziente ferito e dolorante dopo una rovinosa caduta sulla pista da sci, due soccorritori con un piccolo ecografo portatile, un medico seduto davanti al pc in una centrale operativa a 90 chilometri di distanza. È lo scenario simulato nel corso della sperimentazione organizzata ieri sulle nevi del Cimone per testare una nuova frontiera della telemedicina, per ottenere diagnosi accurate ed efficaci in tempo reale anche in contesti remoti e complessi, come l’alta montagna, una nave in mezzo all’oceano o una stazione spaziale orbitante. L’evento formativo è stato organizzato da FISPS Soccorso Piste Cimone APS in collaborazione con 118 ed Emergenza Territoriale dell’Azienda USL di Bologna e dell’Azienda USL di Modena, con il patrocinio della Regione. A seguire la sperimentazione il dottor Carlo Coniglio, drettore della Rianimazione dell’ospedale Maggiore, che conta di ricavare dalle prove indicazioni utili all’impiego di questa metodologia su più larga scala.
Le frontiere della telemedicina |   Un’ecografia sulla pista da sci per lo specialista in ospedale

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