Alessia Dulbecco racconta come l' autoerotismo è stato represso per secoli per capire fino a che punto siamo invece oggi liberi di praticarlo Per scoprire che anche in questo campo c' è un sostanzioso gender gap

Una pratica immorale e nociva, per la mente ma anche per il corpo: da controllare e reprimere con ogni tipo di strumento, dagli anelli uretrali alle cinture di castità. Un’espressione pericolosa dell’immaginazione che sfugge al controllo sociale: da temere per la sua segretezza e la sua dimensione solitaria. L’autoerotismo è stato questo, per secoli. Ma siamo così certi, oggi, nel profluvio di sex toys e manuali per farlo di più e farlo meglio, di essere davvero liberi da tutti gli stereotipi e le coercizioni del passato? Il nuovo libro della pedagogista Alessia Dulbecco Il piacere sovversivo, breve storia della masturbazione, da oggi in libreria, è un invito alla riflessione su questo tema. Il quiz di Aurora Ramazzotti sulla sessualità: è la campagna “Facciamolo in classe” di Save The Children X Leggi anche › autoerotismo femminile: cos’è il fenomeno “masturbazione gap” (che le ragazze stanno superando) Il piacere sovversivo, breve storia della masturbazioneEdito da Tlon, il libro approfondisce innanzitutto le ragioni del terrore diffuso nei confronti del cosiddetto “peccato di Onan” (dal nome del protagonista di un racconto biblico punito con la morte per aver disperso il proprio seme).Leggi su Iodonna.it