Via d’Amelio il pentito Avola si è autoaccusato dell’omicidio De Pedis a Roma Ma solo 14 ore prima era a Catania controllato dalla polizia

Ilfattoquotidiano.it | 26 feb 2025
Lo affiancarono a bordo di una moto di grossa cilindrata, presero la mira a gli spararono un colpo, uno solo, perché la pistola s’inceppò. Lui era alla guida di uno scooter 50, proseguì per qualche metro a zigzag, poi andò a schiantarsi su una Renault rossa, crollando faccia a terra sui sampietrini di via del Pellegrino. Il botto si sentì anche dalle bancarelle di Campo de’ fiori, attorno alla statua di Giordano Bruno, dove i commercianti stavano cominciando a mettere via le cassette di frutta e verdura. “L’hanno accoppato, l’hanno accoppato”, cominciarono a gridare. Erano quasi le 13 del 2 febbraio del 1990 e a essere stato “accoppato” era Enrico De Pedis, in arte Renatino, il “Dandy” di Romanzo criminale, uno dei boss più celebri della Banda della Magliana.È anche di questo omicidio che si è autoaccusato Maurizio Avola, già killer della famiglia mafiosa dei Santapaola di Catania e dal 1994 collaboratore di giustizia.
Via d’Amelio il pentito Avola si è autoaccusato dell’omicidio De Pedis a Roma Ma solo 14 ore prima era a Catania controllato dalla polizia

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