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Al direttore - Mercoledì, nell’Aula del Senato, la maggioranza ha balbettato per oltre un’ora sugli 11 emendamenti che con il collega Enrico Borghi ho presentato alla relazione sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea. Una relazione, quella della maggioranza, che consisteva di un testo non più lungo di sei righe. Lo specchio perfetto dell’inconsistenza della politica estera italiana. La maggioranza ha votato contro tutto: la prosecuzione degli aiuti all’Ucraina, l’abolizione del principio dell’unanimità per prendere decisioni nell’Unione, la  forma federale degli Stati Uniti di Europa, una collaborazione più stretta con Francia e Germania, il sovranismo che in vari paesi boicotta l’integrazione europea,  l’elezione diretta del presidente della Commissione, il rafforzamento dei poteri del Parlamento europeo, l’esercito europeo, contro la ratifica del trattato istitutivo della Comunità europea di difesa.
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