Il ricatto di Trump all’Ucraina e il rischio di un nuovo fascismo

Il 26 settembre del 1943 Herbert Kappler, Maggiore delle SS e della polizia segreta a Roma, intima ai vertici dell’ebraismo romano e italiano che se non gli verranno consegnati cinquanta chili d’oro entro trentasei ore, duecento membri della Comunità verranno deportati. La raccolta venne organizzata  in tempi  brevissimi e  tutti, anche alcuni non ebrei, vi presero parte in un clima di  angoscia e di concitazione generale. A ciascuno, per regolarità dell’operazione, fu rilasciata una ricevuta attestante l’entità dell’offerta. Il 29 settembre l’oro raccolto fu portato al comando tedesco, nella convinzione della comunità  di avere così scongiurato il peggio. Ma era un’illusione, perché già a partire dal 16 ottobre 1943 (dopo solo due settimane dall’avvenuta estorsione) i nazisti iniziarono  le deportazioni degli ebrei romani.
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