Pisa la patria dell’Egittologia Se nascesse un percorso dedicato?

di Antonia Casini Pisa, patria dell’Egittologia. Città dove è nato Ippolito Rosellini, considerato il padre di questa disciplina con la spedizione franco-toscana in Egitto e in Nubia (1828-1829). Eppure sono ancora troppo pochi i Pisani, figuriamoci i turisti, che conoscono le meraviglie dell’Egitto conservate nella nostra città. Gli accessi nei due musei (del sistema museale di Ateneo) che conservano mummie e sarcofagi, sono cresciuti negli ultimi tempi, ma restano dei piccoli tesori tutti da scoprire. Alle "Collezioni di Edda Bresciani", grande studiosa che si laureò a Pisa e ottenne la prima donna che ha avuto una cattedra in Italia in questa scienza, di via San Frediano, nel 2024 hanno fatto visita 2.727 persone; al Museo di Anatomia Umana "Filippo Civinini" in via Roma, 2.562. Perché non riunire tutto quello che a Pisa si trova sull’Egitto, comprese le testimonianze sul fondatore della disciplina, e realizzare un percorso (o una struttura) dedicati per far conoscere reperti rari a quasi 200 anni dai viaggi in quelle terre? Le Collezioni Egittologiche "Edda Bresciani" dell’Università di Pisa "rappresentano oggi un punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati di archeologia e storia dell’antico Egitto per l’importanza dei suoi reperti, specialmente quelli provenienti dall’area dell’antica Nubia, in larga parte frutto degli scavi effettuati sotto il patrocinio dell’Università di Pisa", si spiega nel sito ufficiale.
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