Grande moschea Il caso è aperto

L’urbanistica soccombe al diritto di culto. Se lo è sentito ripetere più volte dal Tar Lombardia e dal Consiglio di Stato l’Amministrazione di Sesto, che quasi otto anni fa dichiarò guerra al centro culturale islamico. Una vicenda giudiziaria lunghissima che ha portato allo stop di ogni costruzione di via Luini, dove l’associazione aveva iniziato i lavori per una moschea di 2.450 metri quadri con ristorante, biblioteca, minareto e cupola d’oro. Un progetto da 4,6 milioni a carico della comunità musulmana, che aveva già pagato ed eseguito le bonifiche. Tra costi lievitati e lungaggini, quando il centrodestra arrivò al governo della città, la Grande moschea non era ancora iniziata. Così, il Comune firmò un atto di decadenza del permesso a costruire, lamentando anche il mancato versamento di tasse e oneri per 320mila euro, ritenuto "grave inadempimento".
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