Addio mitico ‘Tatto’ Una vita per il basket Con un talento unico e quel sorriso infinito

Ci ha lasciato un gigante. Poco importa che fosse alto 183 centimetri: Andrea Tattini, detto ’il Tatto’, è sempre stato considerato un gigante e una leggenda per la Città dei Canestri. Per la passione e il trasporto che metteva in campo, per la capacità di alzare ogni volta l’asticella. Per resistere a cinque iniezioni giornaliere di insulina, da più di quarant’anni, per combattere il diabete, ci vuole un fisco bestiale. Combattere resta il verbo che meglio descrive il Tatto. Un lottatore senza cattiveria – massimo rispetto per gli avversari – e con il sorriso sulle labbra. Nato a San Lazzaro il 13 ottobre 1954, il Tatto ci ha lasciato ieri mattina, stroncato da un infarto. Non ha vinto scudetti né coppe, ma a Bologna lo conoscevano e lo conoscono tutti. Elevazione spaventosa: era capace di schiacciare due palloni, uno dopo l’altro.
Addio mitico ‘Tatto’  Una vita per il basket  Con un talento unico e quel sorriso infinito

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