La resa pacifista del Pd e una mediocrità politica che viene da lontano

Neppure fosse ancora in vigore il centralismo democratico del vecchio Pci, tutti i principali dirigenti del Partito democratico, a parte Paolo Gentiloni e Pina Picierno, si sono ieri schierati dalla parte della segretaria Elly Schlein nella prosopopea antibellicista contro il piano “Rearm Europe”, presentato martedì da Ursula Von der Leyen.C’è sicuramente un altro importante ex dirigente del Partito democratico refrattario a questo atteggiamento, ma non sta al Nazareno, bensì al Quirinale ed è in altre faccende affaccendato, come fronteggiare le minacce dei gerarchi maggiori e minori della guerra ibrida putiniana, che hanno qualificato «blasfema” la sua equiparazione dell’aggressione russa dell’Ucraina ai progetti del Terzo Reich in Europa.Il fatto che la posizione del Pse sia stata agli antipodi di quella tenuta dal Partito democratico e abbia ribadito che la proposta della Presidente della Commissione Ue «è un punto di partenza e non di arrivo», nonché «l’unica via per un’Europa sicura e un sostegno duraturo all’Ucraina», non deve avere persuaso i maggiorenti del Partito democratico a riflettere sulle conseguenze delle loro decisioni.
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