Le botte il soffocamento il corpo abbandonato Così la perizia su Liliana Resinovich ha smontato la tesi del suicidio

Liliana Resinovich è morta «con elevatissima probabilità» nella mattinata del 14 dicembre 2021, giorno della sua scomparsa, e «non vi sarebbero elementi tecnico-scientifici che supportino l’ipotesi del suicidio». La nuova super-perizia sulla morte della 63enne, il cui corpo era stato ritrovato con un sacco nero in testa e uno sulle gambe venti giorni dopo nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste, chiarisce in otto sintetici punti i motivi per cui è necessaria «una profonda rivalutazione dell’intero procedimento», come ha detto il procuratore Federico Frezza. Otto punti in cui l’ipotesi che la donna si sia tolta la vita – come sembrava emergere dalla prima autopsia – viene smontata pezzo per pezzo, fino alla richiesta da parte dei periti di sottoporre a esame genetico nuovi elementi ritrovati sul cadavere di Liliana Resinovich.
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