Le giustificazioni di comodo con cui l’Occidente ha tradito l’Ucraina

Tra i tanti che oggi mostrano stupore e affettano sdegno per la diffusa disponibilità ad accettare un destino cecoslovacco per l’Ucraina, davvero pochi – diciamo quelli da contarsi sulle dita di una mano senza dita – avevano denunciato i segni di un andazzo ben riconoscibile quasi immediatamente, cioè già a poche ore dall’inizio dell’operazione speciale militare.Per carità di destra, di centro e di sinistra è pietoso non rievocare le dichiarazioni che si affastellavano già durante i primi momenti in mondovisione di quell’attacco contro i civili ucraini: era il pericolo della “escalation”, non l’attualità dei massacri, a mobilitare le coscienze impensierite da una guerra destinata a non risolversi in tre giorni per la colpevole renitenza degli ucraini al dovere morale della resa. Non si faccia finta, ora, che non fosse in realtà maggioritario già allora, già all’inizio, il convincimento che magari non proprio in quelle forme e con l’uso di quei mezzi, ma tuttavia con qualche addentellato di ragione l’attacco russo potesse vantare qualche giustificazione.
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