Dai droni al soft power Ecco l’approccio neo ottomano di Ankara nei Balcani

Punto di contatto tra l’Oriente e l’Occidente, porta d’ingresso dell’Europa, snodo nevralgico per le infrastrutture energetiche da Russia e Caucaso meridionale, regione di transito verso la Mitteleuropa, osservatorio privilegiato per il cosiddetto “mediterraneo allargato”. La regione Balcanica si configura più che mai strategica nei principali dossier internazionali che vedono coinvolte le grandi potenze. Tanto da aver innescato, nel pieno della sua instabilità politica e delle sue tensioni interetniche, una frenetica competizione tra Russia, Cina e Stati Uniti che mirano ad estendere la propria influenza nella regione togliendo più terreno possibile agli avversari. Una partita (geo)strategica a cui non poteva sottrarsi la Turchia, forte delle recenti mire neo-imperiali del Presidente Erdo?an, che – al pari della fascia che va dal Mediterraneo all’Asia Centrale, dal Nord Africa al Medio Oriente – ha inserito i Balcani a pieno titolo nel suo ambizioso progetto.
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