Balneari l’Europa detta le regole degli indennizzi

Il governo dovrà fissare criteri quantificabili sui bandi delle concessioni Balneari: niente sovracompensazioni agli operatori uscenti. Non ammissibili neppure valore aziendale e avviamento. Inoltre, veto di chiedere fidejussioni al nuovo titolare per non penalizzare soprattutto giovani operatori che aspirano a entrare sul mercato. Paletti davvero pesanti quelli conficcati sulle spiagge italiane dall’Unione europea sul decreto indennizzi, che il ministro Salvini ha confermato in emanazione entro marzo, contenente i decreti attuativi per i bandi di riassegnazione degli arenili, da chiudere entro il 2027. E’ una lettera predisposta dalla Direzione generale Mercato Interno e Pmi dell’Ue (Dg Grow) ad allarmare le categorie degli operatori di spiaggia. Anche se Salvini, mercoledì scorso agli Stati generali del turismo balneare organizzati da Sib- Confcommercio, ha citato la lettera ricevuta dall’Ue, assicurando che non cambierà linea sulla ’battaglia storica’ della Lega: "Il decreto ce lo scriviamo noi perché siamo un Paese sovrano, saranno indennizzi veri, non mance".
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