L’era degli otaku i veri cavalieri del pop

Siete appassionati di fumetti, cartoni animati, videogiochi e altri prodotti della cultura pop al punto che l’acquisto, il consumo e la collezione di questi articoli si sono ormai trasformati in una vera e propria ossessione? Se la risposta è sì, allora probabilmente rientrate nella categoria degli otaku. Nato in Giappone negli anni Settanta per indicare la subcultura giovanile che stava iniziando a prendere piede in quel periodo, il termine è ormai diventato sinonimo di nerd o geek ed è utilizzato per descrivere i fan accaniti di manga e anime.Inizialmente, però, gli otaku avevano una connotazione negativa. Il giornale Shukan Yomiuri, ad esempio, nel 1989 li definiva “persone incapaci di esprimersi con una comunicazione umana genuina” e che tendevano “a rinchiudersi in loro stessi”. Nell’immaginario collettivo giapponese sono stati a lungo raffigurati come giovani uomini socialmente disadattati, spesso poco attraenti e goffi, ossessionati da nicchie della cultura pop di massa.
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