Bitter Gold al BFM l’oro delle miniere come simbolo di cancrena morale

Bergamo. “Dove c’è l’oro, c’è sempre un sapore un po’ amaro”. Una frase dai molteplici significati, quella che si scambiano Pacífico (Francisco Melo) e la figlia sedicenne Carola (Katalina Sánchez), protagonisti di “Bitter Gold” (“Oro amaro”) del regista cileno Juan Olea, presente all’interno della Mostra Concorso del 43° Bergamo Film Meeting e mostrato al pubblico domenica 9 marzo.Una frase che Pacìfico insegna alla figlia, per riconoscere una vena d’oro rispetto ad altri metalli. I due, infatti, gestiscono una vecchia miniera nel deserto di Atacama, nel nord del Cile, mentre di notte lavorano, in segreto, ad una vena d’oro. Quando uno dei minatori che lavora per loro li scopre, nasce una colluttazione ed il protagonista rimane gravemente ferito ad una gamba. La guida della miniera passa allora alla giovane Carola che, oltre alle precarie condizioni di salute del padre, deve far fronte a diffidenze ed ostilità degli altri operai nei suoi confronti.
Bitter Gold al BFM l’oro delle miniere come simbolo di cancrena morale

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