La fame le botte | storia di un ostaggio tornato dall’inferno

Se qualcuno osa ancora considerare gli ostaggi come qualcosa di diverso da una questione apartitica e non negoziabile, deve guardare l’intervista di Canale 12 all’ostaggio liberato Eli Sharabi, scrive il Jerusalem Post. Quest’uomo, con il volto segnato dalle torture, si è rifiutato di farsi spezzare. Eli è stato tenuto in cattività per 491 giorni, con i piedi incatenati per tutto il tempo. Ha perso 30 chili, sopravvivendo per mesi con una pasta o una pita al giorno. Le catene gli tagliavano la pelle.  Solo al suo ritorno in libertà ha saputo dell’assassinio il 7 ottobre di sua moglie Lianne, delle due figlie Noiya e Yahel e del fratello Yossi in prigionia. Quando gli è stato chiesto perché rilasciasse l’intervista, ha detto: “Non possiamo lasciarli là. Ricordo ogni minuto in quel tunnel”. Eli si è assunto il compito di aiutare Alon Ohel, 24 anni, a sopravvivere.
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