L’attore esule in Italia | Sangue chiama sangue Un lungo tunnel buio

"Io sono un ottimista e alla mia gente dico quello che ho imparato qui in Italia durante il Covid: andrà tutto bene. Voglio che tornino a mangiare bene, che ci sia l’elettricità per tutti, che vivano con onore. Mi attacco alla speranza, ma ho paura di essere di nuovo deluso". Orwa Kulthoum, 45 anni, è un attore e un docente di recitazione siriano in Italia dal 2016. Vedere il suo Paese ripiombare nella violenza incrina la fiducia in un futuro di equilibrio e pace. Dalla caduta di Assad sono passati pochi mesi, dopo l’euforia riprende la conta dei morti. Che notizie ha da sua madre e suo fratello, dai suoi amici? "Si parla di 385 persone uccise l’8 marzo. Ma mi assicurano che negli ultimi 3-4 giorni sono più di duemila. Damasco è tranquilla, non così la provincia costiera di Latakia, dove sono state giustiziate le minoranze di alawiti fedeli ad Assad.
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Quotidiano.net - L’attore esule in Italia: "Sangue chiama sangue. Un lungo tunnel buio"

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