A sabotare l’Ue prima ancora della Russia ci pensano i suoi stessi membri

C’è una cosa che questa Europa continua a dimenticare: a sabotare l’Unione, prima ancora della Russia, ci pensano i suoi stessi membri. Tra i campioni in questo sport c’è la Polonia, un paese che ha incassato miliardi dall’Ue per modernizzare la propria economia, ma che ama giocare al partner autarchico, dall’alto della montagna di sussidi accumulata senza sosta da oltre una generazione.Facciamo due conti: la Polonia è il più grande beneficiario netto dei fondi europei, ovvero prende molto più di quanto versa nel bilancio comunitario. Non si tratta di un atto di carità, ma di un investimento calcolato nell’ottica liberista dell’Ue: sviluppare economie più deboli per creare nuovi mercati di sbocco. Un investimento che ha pesato sulle casse di altri stati membri, compresi quelli oggi infestati da neo-fascisti in giacca e cravatta, sempre pronti a gridare all’Europa matrigna mentre i loro governi approvavano senza battere ciglio i trasferimenti di denaro verso Est.
A sabotare l’Ue prima ancora della Russia ci pensano i suoi stessi membri

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