I bicchieri tremano e mi danno l’allarme poi gente in strada | la scossa flegrea sentita a Napoli

Ore 1.25. La terra trema. I bicchieri tremano. Sono sveglia, sono al computer a scrivere una recensione della magnifica Prima di Ruggero Cappuccio al Teatro Mercadante: Casanova dell’Infinita Fuga. Cucina a vista, i bicchieri a testa in giù, sul vassoio, vibrano, ma non si rompono, sono loro a darmi l’allarme. Niente panico, continuo a scrivere. Penso, sarà una piccola scossa di terremoto. Durata una manciata di secondi. Dopo un paio di minuti un gran vociare in strada, Maronna o terremoto, la gente si affaccia alle finestre e comincia un concertino di imprecazioni, preoccupazioni, implorazioni.C’è chi si prepara alla “Grande Fuga”. Mi affaccio pure io: la mia vicina sembra molto agitata: “Dormivo. Ho fatto un salto nel letto. Sembrava non finisse mai.”. Un’altra: “Il letto si è messo a fare un balletto nella stanza.
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