La pioniera con le ali meritava di più

Una targa per ricordare la prima aviatrice italiana, la milanese Rosina Ferrario, è stata scoperta nel corridoio che collega la stazione della metropolitana di Linate all'aeroporto. L'inaugurazione è avvenuta in questi giorni a ridosso della Festa della donna. Meglio di niente, certo. Ma forse un po' poco. Su quella targa che celebra "la prima donna in Italia e ottava nel mondo a conseguire il brevetto di pilota di aerei nel 1913" quanti occhi si poseranno in uno spazio dove transitano ogni giorno migliaia di persone? Ben pochi, c'è da immaginare. Intanto perché è stata scritta solo italiano (una genialata in un aeroporto), poi le dimensioni della targa richiedono uno sforzo della vista per leggere cosa ci sia scritto sopra. Perché non gli è stato dedicato invece tutto il lungo corridoio che porta agli Arrivi e al check-in, attraverso dei pannelli fotografici celebrativi sia delle sue gesta sia della storia dell'aviazione italiana (considerato anche che a fianco dello scalo c'è l'Aeronautica militare)? Poteva essere un bel gesto, sfumata la possibilità di intitolare a questa caparbia milanese che sfidò tabù e convenzioni dell'epoca lo scalo varesino.
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