Benjamin e Brecht storia di un’amicizia ‘asimmetrica’

“Stancare l’avversario, la tattica che ti piaceva/ Quando sedevi al tavolo degli scacchi, all’ombra del pero./ Il nemico che ti cacciava via dai tuoi libri/ Non si lascia stancare da gente come noi”. Questa è la più famosa fra le quattro poesie che Brecht dedicò all’amico Walter Benjamin (morto suicida alla frontiera fra Spagna e Francia il 27 settembre 1940) quando venne a sapere della sua fine.In essa campeggia l’immagine di loro due che giocano a scacchi, la stessa restituita da una foto non meno famosa, che trovo sulla copertina di un volume appena uscito. Si tratta della edizione italiana, a vent’anni da quella originale tedesca, di un’importante ricerca di Erdmut Wizisla: Benjamin e Brecht. storia di un’amicizia, traduzione e introduzione di Fabio Tolledi, Kaiak Edizioni Pompei. Wizisla è il direttore dell’Archivio di Benjamin e di quello di Brecht a Berlino.
Benjamin e Brecht storia di un’amicizia ‘asimmetrica’

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