Una sala enorme apparentemente vuota a parte un piccolissimo schermo e intorno fortissimi gli effetti sonori di uno stadio e del suo pubblico

Bilbao, 13 mar. (askanews) – Una sala enorme, apparentemente vuota, a parte un piccolissimo schermo, e intorno, fortissimi, gli effetti sonori di uno stadio e del suo pubblico. In pochi istanti ci si rende conto che c’è un cortocircuito percettivo e si prova una strana sensazione di non sapere esattamente dove e dentro cosa ci si trova. In realtà siamo dentro il museo Guggenheim di Bilbao, che ospita una mostra di Paul Pfeiffer, artista americano che da decenni lavora sulle immagini e la loro manipolazione, andando a indagare i meccanismi di costruzione delle stesse e il modo in cui noi, il pubblico, le fruiamo. Nella grande sala bianca sentiamo un evento sportivo senza vederlo, così come vediamo lo spazio museale senza sentirlo, tutto è incerto e già da questo si percepisce che l‘opera, intitolata “The Saints” e che ha altri molti elementi e livelli narrativi, sta funzionando.
Una sala enorme apparentemente vuota a parte un piccolissimo schermo e intorno fortissimi gli effetti sonori di uno stadio e del suo pubblico

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