Così Putin dal 2007 punta a destabilizzare l’Est Europa L’analisi del gen Caruso

Nel 2007, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il presidente russo Vladimir Putin delineò quella che sarebbe diventata la sua dottrina geopolitica per i successivi decenni. Quel discorso, considerato oggi una pietra miliare della strategia russa, conteneva già tutti gli elementi che avrebbero guidato le mosse del Cremlino: il rifiuto dell’unipolarismo americano, la critica all’espansione della Nato verso Est e l’aspirazione a un sistema multipolare in cui la Russia potesse riaffermarsi come grande potenza.La strategia in azione: 2008-2022La visione di Monaco non rimase sulla carta. Nel 2008, appena un anno dopo, la Russia intervenne militarmente in Georgia, creando le prime “zone cuscinetto” sotto influenza russa in Ossezia del Sud e Abkhazia. Questo conflitto rappresentò un primo test pratico della dottrina Putin: dimostrare che Mosca era pronta a usare la forza per difendere quello che considera il suo “estero vicino” dall’influenza occidentale.
Così Putin dal 2007 punta a destabilizzare l’Est Europa  L’analisi del gen  Caruso

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