Impauriti minacciati e aggrediti La solitudine dei veterinari della sanità pubblica | 108 casi denunciati

C’è un piccolo mondo “violento” contro chi si occupa di sanità pubblica che è perlopiù sconosciuto ai cittadini e probabilmente ignorato dalle istituzioni. Sono i medici veterinari che ogni giorno per le Asl di competenza infilano gli stivali e controllano, ispezionano e magari sanzionano allevamenti, macelli oppure si occupano di animali maltrattati. Ebbene quello che la cronaca ormai ci abituato a conoscere con le aggressioni a medici e infermieri di ospedali e ambulatori si riflette in egual o forse maggior misura sui camici bianchi specializzati negli animali. Perché questa categoria spesso impegnata in luoghi lontani dalle città “soffre” di una sorta di solitudine. “Un isolamento fisico e mediatico” racconta un veterinario lombardo a cui fu teso un agguato fuori da un macello di bovini: gli fu rotto il naso (30 giorni di prognosi) e decise di iscriversi a lezioni di Kung fu.
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