Quiet firing così i datori di lavoro spingono a dare le dimissioni

In principio c’era il Quiet quitting, ossia fare il minimo indispensabile sul posto di lavoro senza ansia da prestazione o impegno per farsi notare dal capo accumulando straordinari. Un modo per evitare stress e burnout. Questa pratica, comune fra la Gen Z soprattutto nell’immediato post-Covid, sta lasciando però il posto al suo esatto contrario. È il Quiet firing o licenziamento silenzioso, fenomeno che vede i datori di lavoro fare di tutto per creare un ambiente tossico e privo di sbocchi di carriera, in modo da spingere il dipendente a dare le dimissioni evitando all’azienda le spese e le grane di un vero e proprio licenziamento. L’espressione è stata coniata da un influencer americano, DeAndre Brown, che su TikTok l’ha utilizzata nel 2022 proprio per riferirsi ai manager che non premiano i dipendenti, anzi li escludono dalle opportunità di crescita.
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