Mahmoud Khalil la libertà d’espressione e la lotta di classe fatta da ereditieri

Facciamo finta che uno studente, diciamo di origini arabe, diciamo con permesso di soggiorno permanente, lavori in una prestigiosa università, diciamo la Bocconi, e che occupi l’ateneo insieme a un gruppo di studenti. Quello che lo studente chiede è che vengano congelate tutte le attività che riguardano, facciamo finta, la comunità Lgbtq. Facciamo finta che questo collettivo impedisca agli studenti, facciamo finta, omosessuali, di partecipare alle lezioni. Facciamo anche finta che gli studenti omosessuali, le studentesse lesbiche, i/le trans e persino i non binari vengano quotidianamente minacciati, minacciati in quanto omosessuali, lesbiche, trans e persino in quanto non binari. Facciamo finta che per mesi questo studente e il suo gruppo dicano che sperano di veder morire gli omosessuali, le lesbiche, i/le trans e persino i non binari, facciamo finta che disegnino sui muri Lady Gaga a testa in giù, e facciamo anche finta che si mettano a rendere gloria a Omar Mateen e alla strage del Pulse a Orlando.
Mahmoud Khalil la libertà d’espressione e la lotta di classe fatta da ereditieri

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