Libera Pizzolungo e il silenzio dell’Antimafia | perché su quella strage non interessa indagare

Ci sono tante ottime ragioni per essere a Trapani con Libera il 21 marzo per la trentesima edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno dedicata alle vittime innocenti delle mafie, ma su tutte per me c’è il ricordo della strage di Pizzolungo. Una strage di quarant’anni fa: era il 2 Aprile del 1985.Una macchina era stata riempita di esplosivo e lasciata sul bordo della strada che ogni mattina era costretto a percorre un giudice, Carlo Palermo, con la sua auto blindata, seguita da una di scorta che blindata invece non era. Quel giudice doveva morire. Invece per una coincidenza spietata a fare da “scudo” alla macchina del giudice si parò una utilitaria che percorreva lo stesso tragitto e che la blindata del giudice superò proprio in corrispondenza dell’auto bomba. Morirono Barbara Rizzo e due dei suoi tre figli che avevano sei anni: Giuseppe e Salvatore Asta.
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