Migliari spiega la retrocessione della Conad | È figlia della forte delusione di tre anni fa
Una delusione grande, che parte da molto lontano. È tempo di riflessioni per la Conad, retrocessa dopo 11 stagioni consecutive di A2 al termine di un torneo dove le occasioni per agguantare la salvezza non sono mancate, ma gli episodi hanno fatto sicuramente la differenza. Solo 3 anni fa, al termine di un crescendo rossiniano, la società conquistava la Superlega, poi mai disputata a causa della mancanza di un impianto idoneo, mentre domenica scorsa, dopo la sconfitta con Siena, è arrivata dopo 2 salvezze all’ultimo respiro la discesa in A3. È il direttore generale Loris Migliari a ripercorrere gli ultimi passi della squadra. Cosa non ha funzionato in questa stagione? "La retrocessione è determinata da una serie di fattori, in particolare da qualche episodio: penso alla sconfitta con Palmi dell’andata, quando eravamo in fiducia, ma i ragazzi hanno sentito la pressione di dover far risultato a tutti i costi, piuttosto che alla gara con Porto Viro, oppure al 3-0 subito in trasferta con Cantù, dove è stato completamente sbagliato l’approccio".
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