Una donna alla guida di MI6? Iniziate le selezioni per il prossimo capo

Su grande e piccolo schermo entrambe le principali agenzie di spionaggio britanniche hanno avuto donne al timone. Basti pensare a Ingrid Tearney, direttrice generale di MI5, il servizio di sicurezza interna, interpretata da Sophie Okonedo nella serie Slow Horses. O a Judi Dench nei panni di M, ovvero la versione di C, il capo di MI6, l’intelligence all’estero, nella saga di James Bond. Ma nella realtà soltanto al Security Service, detto anche MI5 o più semplicemente Five, c’è stata una donna alla guida. Anzi, due: Stella Rimington dal 1992 al 1996; Eliza Manningham-Buller dal 2002 al 2007. Anche il GCHQ, il servizio di signals intelligence, ha avuto una donna a capo: l’attuale direttrice, Anne Keast-Butler, insediatasi nel 2023.Nei prossimi mesi anche al Secret Intelligence Service (più noto come MI6 al pubblico e come Six agli addetti ai lavori) potrebbe essere rotto il tetto di cristallo, considerato che dalla sua fondazione, nel 1909, il servizio non ha mai avuto una C (che oggi sta per chief, ovvero capo, ma nasce dalla firma del primo capo, Sir Mansfield Cumming, che siglava i documenti con l’iniziale del cognome, la C appunto, in verde).
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