Matthew Brennan e la polvere del pavé del Gp de Denain
Lì sulle stradine in pietra della campagna di quella Francia che odora di Fiandra, le biciclette sobbalzano, si scuotono, scintillano e tintinnano in un modo speciale, impossibile da replicare altrove. È un movimento veloce e scombussolato, che mai segue pienamente il volere dell'uomo. Lassù non è mai solo questione di gambe. Contano anche altre cose che non hanno patria altrove, tipo la leggerezza della potenza e la fiducia nella bicicletta. Sul pavé serve assecondare la bicicletta, serve essere consapevoli che non l'uomo, ma la bicicletta ha il controllo della situazione, la capacità di trovare la strada giusta. Per questo serve assecondarla. Lassù non si è solo corridori, serve essere alchimisti dell'equilibrio, avere quella sensibilità particolare, completamente ascientifica e un filo credulona, di provare a diventare tutt'uno con la terra e la pietra.
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